Sardegna, trekking del Selvaggio Blu

Una settimana in paradiso tra cieli stellati, mari cristallini, passaggi esposti, arrampicate, discese in corda doppia e cene deliziose.

  • Durata 7
  • Persone 6
  • Santa Maria Navarrese

Highlights

  • Mettiti alla prova su quello che molti considerano "il trekking più difficile d'Italia" mentre cammini su un terreno accidentato lungo il suggestivo Golfo di Orosei!
  • Trascorri 5 notti dormendo in tende, sotto le stelle e in ovili tradizionali, per un'esperienza autentica a stretto contatto con la natura.
  • Goditi la cucina sarda, il vino e l'ospitalità della gente locale.
  • Scopri le famose spiagge della Sardegna, caratterizzate da sabbia bianca, acque trasparenti e colori turchesi intensi.

Descrizione Itinerario

Vieni a scoprire il fascino di questo trekking “fuori dal mondo” a due passi da casa.
Nel Selvaggio Blu si incontrano tratti di arrampicata (mai troppo impegnativi), discese in corda doppia (che gestiamo noi in tutta sicurezza), passaggi esposti a picco sul mare e panorami mozzafiato. I dislivelli si aggirano sui 1000 metri di dislivello al giorno . L’asperità del terreno e le difficoltà d’orientamento fanno si che le tappe non siano mai brevi.
Si tratta di un percorso impegnativo che presenta difficoltà alpinistiche comunque superabili anche da chi non avesse mai arrampicato, esclusivamente se accompagnato da una Guida Alpina. I problemi d’orientamento uniti alle non banali difficoltà tecniche ne fanno sicuramente il percorso escursionistico di più giorni più impegnativo che vi sia in Italia.
Se sei abituato a camminare in montagna su ogni terreno, non hai paura del vuoto, sei allenato a fare 1000 metri di dislivello e vuoi metterti in gioco, questa è l’avventura che fa per te!
Il Selvaggio Blu è stato ideato negli anni ’80 da due alpinisti italiani, Mario Verin e Peppino Cicalò che per primi, affascinati dalla bellezza selvaggia di questo tratto di costa, hanno faticosamente percorso tratti di sentieri dei pastori e delle loro greggi e tratti di antiche mulattiere dei carbonai di fine ’800, unendole con percorsi cercati e scoperti a fatica tra i calcari e la vegetazione del supramonte.
Il risultato è un itinerario sospeso sull’orlo estremo di una falesia verticale, di cinquanta chilometri che tra Cale e mulattiere partendo da Pedra Longa arriva sino a Cala Sisine.
Ci sono mille varianti del Selvaggio Blu, più facile, più difficile (Selvaggio Blu Extreme), più lunga, più corta… quella che propongo sarà un’esperienza indimenticabile data da più di 10 anni di esplorazione lungo questa magnifica costa. Ripercorreremo le tracce del classico percorso ideato negli anni ’80 da due alpinisti italiani, Mario Verin e Peppino Cicalò con la variante “vista mare” della nuova ferrata di Goloritzé: l’impegnativa variante Su Ledere ‘e Goloritzé che da Cala Goloritzé raggiunge Cala Mariolu
Andremo inoltre ad appoggiarci agli ultimi due Ovili rimanenti e ancora in funzione dell’intera costa dove i racconti dei pastori e i loro prodotti, renderanno l’esperienza ancora più autentica ed originale.

Programma ( 7 )

  • Day 1

    Arrivo a Santa Maria Navarrese, Sardegna

    Arrivo a Santa Maria Navarrese con i vostri mezzi (trasferimento di gruppo disponibile su richiesta con costo aggiuntivo e da coordinare in base agli orari dei voli)
    Cena e pernottamento in hotel. 



  • Day 2

    Santa Maria – Pedralonga – Cuile Us’piggius -cena tipica in Ovile

    Dopo Colazione in Hotel, distribuzione del pranzo al sacco, consegna zaini e partenza della prima tappa.
    Santa Maria – Pedralonga – Cuile Us’piggius (ca. 6/7 ore, 12km 1000m di dislivello positivo)

    Si parte dall’ hotel costeggiando su bellissimo e facile sentiero a mezzacosta, il litorale navarrese verso nord. Dopo aver attraversato la Piana di Forrola, ai piedi della aguglia di Pedralonga, si risale la magnifica cengia che taglia la parete sud di Punta Giradili e sotto la verticale della vetta, indossata l’imbragatura, risaliremo per la Iscala Sos Oggiastros che con un bella e facile arrampicata ci porta prima sulla cresta e poi in vetta alla Punta Giradilli. 
    Da qui in breve sull’altopiano a circa quota 700 m raggiungeremo il Cuile Us Piggius, il nostro primo campo. 
    Cena tipica con prodotti locali in Ovile.


  • Day 3

    Cuile Us Piggius – Portu Cuau – Punta Salinas- cena tipica in Ovile

    Colazione e distribuzione del pranzo al sacco. Consegna dei bagagli pesanti allo staff in fuoristrada e partenza.


    Cuile Us Piggius – Portu Cuau – Punta Salinas (ca. 8/9 ore, 14km 1000m di dislivello positivo).
    Questa sarà la tappa più lunga. Superate le pendici del Monte Ginnirco ed esserci “infrattati” tra i ginepri a picco sul mare con breve arrampicata (Bacu Tenadili) si raggiunge prima la bellissima insenatura di Portu Pedrosu dove ci godremo un meritato bagno rigenerante. 

    Da qui raggiungeremo poi Porto Quau e saliremo per il comodo sentiero dell’Iltiera fino all’Ovile Piras di Salvatore. Arrivo in tappa e consegna bagagli pesanti portati dallo staff. 
    Cena tipica in Ovile.




  • Day 4

    Punta Salinas – Cala Goloritzé – ferrata Su Ledere ‘e Goloritzé – Cala Mariolu – Mudaloru, pernottamento in bivacco

    Colazione e distribuzione del pranzo al sacco. Consegna dei bagagli pesanti allo staff e partenza.


    Punta Salinas – Cala Goloritzé – ferrata Su Ledere ‘e Goloritzé – Cala Mariolu – Mudaloru (ca. 7/8 ore, 10km 900m di dislivello).

    Si entra nel vivo dell’avventura. questa sarà la tappa più impegnativa del Selvaggio. Lasciamo il nostro bivacco e seguendo una buona traccia raggiungiamo Punta Salinas, dove si gode il panorama per eccellenza sulla Guglia di Goloritzè e il tratto di costa protagonista delle prossime giornate. Il tempo di visitare il piccolo ovile di Salinas prima di calarci su Cala Goloritzè, patrimonio UNESCO e una delle spiagge più belle della Sardegna. 
    Oggi si percorre l’impegnativa variante Su Ledere ‘e Goloritzé. Subito una “corda della sveglia” sistemata dalla guida su una placca bianca sopra la spiaggia ci porta dentro il bosco sospeso, “le Sorgenti”. Si attraversano 3 ripide frane, in parte con l’aiuto di corde fisse, prima di raggiungere lo spettacolare spigolo di calcare che separa Goloritzé da Ispuligidenie, lo saliremo percorrendo la via ferrata attrezzata da Cominetti e C. nel 2014. Superata questa difficoltà, imboccheremo una comoda carbonaia che ci porterà alla vista della bellissima Cala Mariolu. Traversando lungo un’esile traccia esposta ci portiamo su rocce più sicure e comode fino a ricongiungerci all’itinerario di Selvaggio Blu Classico. 
    Con una Calata sul vuoto raggiungeremo il nostro bivacco vista mare (se il mare non ci concede l’arrivo del gommone oggi ci porteremo con noi nello zaino il sacco a pelo e il materassino, quindi è fondamentale avere materiale idoneo che entri nello zaino).


  • Day 5

    Mudaloru – Ololbizzi, pernottamento e cena in bivacco

    Colazione e distribuzione del pranzo al sacco e partenza.


    Mudaloru – Ololbizzi (ca. 8 ore, 7km 800m di dislivello).
    Si parte con il famoso passo del gatto e si arriva al Bacu Mudaloru. Si continua in ripida salita fino alla porta di Urele e con alcuni passaggi esposti e calate spettacolari (con anche un pò di speleo) si arriva ad un bellissimo arco di roccia. Qui siamo esattamente sopra la Grotta del Fico. 
    Con un’altra calata nel vuoto scenderemo nella grotta e proseguendo a filo d’acqua con un paio di passaggi esposti raggiungeremo la traccia che con una lunga risalita ci porterà all’altopiano in località Ololbizzi. 

    Cena e bivacco

  • Day 6

    Ololbizzi – Cala Sisine

    Colazione e distribuzione del pranzo al sacco. Consegna dei bagagli pesanti allo staff in gommone e partenza.


    Ololbizzi – Cala Sisine (ca. 7 ore, 8km 600m di dislivello)
    Il gran finale. Si comincia con una mulattiera fino a al Cuile Piddi per poi scendere con un “passaggio segreto” (Sa Nurca) e una lunga corda doppia. Si continua nella boscaglia di Biriola e di Oronnoro sempre ai piedi delle pareti più impressionanti della costa per poi affrontare le bastionate rocciose che sbarrano l’accesso a Cala Sisine attraverso un complesso sistema di cenge e misteriosi passaggi in arrampicata (oggi in parte attrezzati con catene). Dopo una lunga calata in corda, qualche saliscendi si arriva alla spiaggia di Sisine.

    Cena e pernottamento in Hotel.

  • Day 7

    Partenza

    Colazione e partenza con mezzi propri

Altre informazioni utili

Attrezzatura necessaria:
Zaino 35/40 lt.(durante il trekking si camminerà più leggeri possibili, acqua, pranzo al sacco, eventuali barrette, imbragature. Il materiale che non serve durante il giorno verrà riposto nel bagaglio che si ritroverà alla fine di ogni tappa. Il 3° e 4° giorno sarà necessario portare sacco a pelo, materassino e gavette per affrontare il bivacco sopra Mudaloru)
Saccone (no valigia) per i vestiti dei cambi durante il trekking, sacco a pelo.
sacco a pelo di peso medioleggero (0/+5 °C)
materassino: si potrà portare un materassino grande e comodo per la prima, seconda e quarta notte mentre è fondamentale avere un materassino piccolo e poco ingombrante che entri nello zaino per la terza notte
tenda
Imbragatura, casco e kit ferrata (in caso non si disponesse può essere fornito dallo staff)
Lampada frontale
Scarpe da trekking collaudate
Ciabatte o sandali leggeri
3 /4 Magliette
Costume da bagno
Pantaloni da trekking + pantaloni corti 
Felpa in cotone o pile leggero
Giaccavento/Piumino leggero per la sera
Mantellina o poncho antipioggia
Cappello, crema ed occhiali da sole
Repellente per insetti
Asciugamano e occorrente per toilette
Piccolo pronto soccorso personale
Powerbank per caricare il proprio telefono o la macchina fotografica

Partecipanti:
Minimo partecipanti 6

Nota
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